Mario Draghi si prepara ad avviare la sua esperienza di governo: ma cosa dobbiamo aspettarci dall’ex Presidente della Bce.
Dopo il primo giorno di consultazioni, anche il più scettico si è convinto del fatto che Mario Draghi sarà il prossimo presidente del consiglio alla guida di un governo che dovrebbe avvicinarsi molto a quella maggioranza Ursula inseguita dal premier dimissionario Giuseppe Conte. Ma quale sarà il programma politico di Mario Draghi? L’ex Presidente della Banca Centrale Europea ha indicato a grandi linee quelle che devono essere le priorità del nuovo esecutivo. In più la storia dello stesso Draghi ci può fornire indizi sicuramente indicativi.
Le priorità del governo Draghi
Quelle che dovranno essere le priorità del nuovo governo le ha indicate lo stesso Mario Draghi dopo aver accettato l’incarico dal Presidente Mattarella:
L’emergenza sanitaria
La campagna di vaccinazione
Risposte ai problemi dei cittadini
Rilancio economico del Paese.
Detto così il tutto sembra quasi scontato, quasi populista. In realtà dietro ci sarebbe un piano ragionato, una metodologia chiara e definita.
Europa al centro del governo Draghi
Non ci sono dubbi sul fatto che il governo sarà di chiara natura europeista. Mario Draghi è un uomo stimato, apprezzato e finanche invidiatoci in Europa. Lavorerà per un Recovery plan in linea con le indicazioni europee, con un ritorno probabilmente minimo nell’immediato ma di ampio respiro e soprattutto di prospettiva.
L’emergenza coronavirus
C’è una certa curiosità sulla gestione dell’emergenza coronavirus. La sensazione è che Draghi possa procedere sulla strada della continuità, ma svariate migliaia di imprenditori confidano nel fatto che l’ex Presidente della Baca Centrale Europea possa lavorare per rilanciare il mondo dell’imprenditoria, magari rimodulando le restrizioni in vigore ormai da mesi.
Mario Draghi dovrebbe mantenere un atteggiamento prudente e perfezionare il piano di vaccinazione per raggiungere l’immunità di massa entro la fine dell’anno.
Il rilancio economico del Paese attraverso il Recovery plan
Per il rilancio economico del Paese ovviamente saranno fondamentali i fondi messi a disposizione dall’Unione europea. L’Italia dovrà lavorare per un piano che guardi alle nuove generazioni e che riduca il gap sociale. L’ex presidente della Bce lavorerà anche ad un’Italia sostenibile, green, nel solco di quanto fatto da Giuseppe Conte.
La politica economica
Per quanto riguarda la politica economica, sono due i concetti chiave che circolano in questi giorni che precedono (con ogni probabilità) la formazione del governo Draghi. Il debito buono e il debito cattivo e le aziende zombie.
Con ogni probabilità con Draghi non ci sarà spazio per gli aiuti a pioggia e la politica giallorossa in termini di aiuti potrebbe essere rivista. Il Paese non può non fare i conti con il suo debito considerevole e per evitare di andare a fondo deve indebitarsi per dare vita a progetti con un ritorno economico. Sostanzialmente deve investire. Il debito buono è quello con un ritorno, quello cattivo è l’indebitamento fine a sé stesso.
Le aziende zombie sono quelle aziende che sostanzialmente sono destinate al fallimento e che continuano a sopravvivere solo grazie agli aiuti dello Stato. Altre aziende zombie sono quelle che ricevono aiuti senza averne effettivamente bisogno.
La sensazione è che i rubinetti del governo Draghi possano essere meno generosi o comunque più selettivi.
Il Reddito di Cittadinanza
In base a quanto detto fino a questo momento, sembra scontata una discussione tra Mario Draghi e il Movimento 5 Stelle sul Reddito di Cittadinanza. Anche i pentastellati sanno di dover difendere la propria misura-bandiera. Dal punto di vista politico sembra difficile che il premier incaricato possa presentarsi ai pentastellati chiedendo la cancellazione del RdC come priorità. Potrebbe essere una discussione esterna al programma di governo che potrebbe nascere a governo ormai rodato.